La natura, è Magica. Il Corallo

Il corallo: incantesimo ancestrale che accompagna l’uomo da millenni.
Usato decine di migliaia di anni fa per costruire amuleti propiziatori in virtù del suo colore simile a quello del sangue, il suo meritato rango di materiale prezioso gli è stato attribuito circa 6000 anni fa, quando i sumeri iniziarono ad usarlo per costruire gioielli, dotati comunque sempre di un valore, poteri e virtù magiche.
Ma l’essere tanto prezioso quanto arcano, suggestivo e misterioso, rappresenta l’essenza stessa del corallo.
I greci lo identificavano come sangue sgorgato dalla testa malefica di Medusa recisa dall’eroe Perseo, i Romani ne tratteggiavano invece la natura come se fosse mutevole e sfuggente: un’erba marina marcita dalla salsedine ed indurita dall’aria, sconfessando chi lo riteneva un minerale ed attribuendogli una serie di doti di efficacia taumaturgica.

Nei secoli successivi vi è sempre stato in atto un acceso dibattito tra studiosi, medici, botanici, filosofi, poeti e naturalisti, che tra dubbi e certezze non concordavano mai nell’inclusione di questa misteriosa essenza in una categoria univoca: vegetale, minerale…o forse stranezza animata, di origine animale, ad ogni affermazione facevano seguito diffidenze, smentite e cori di dissenso.
Ovidio, Plinio il Vecchio, Teofrasto, Discoride, Ferrante Imparato, Boccone, de Tournefort, Marsili, Reaumur, Ludwig Ganz, Giovanni Plateario, Filippo Finella, Jean Antonine Peyssonnell, Henri Lacaze-Duthiers, Francesco Podestà e Filippo Cavolini: questi gli illustri nomi di alcuni che, attraverso i secoli, hanno tentato di studiare e definire cosa fosse in realtà il corallo, avvicinandosi o allontanandosi dalla verità: per la zoologia è nient’altro che un polipaio del genere Corallium, tipo Celenterati, classe degli Antozoi, sottoclasse degli Ottocoralli o Alcionari, ordine delle Gorgonarie, sottordine delle Scleraxonie, famiglia Corallidae, divisa in ventisette specie, distribuite nei mari.

Questo piccolo organismo vive in colonia, si riproduce sia per via sessuata che asessuata, si ciba di plancton, necessita di acque dalla salinità costante, illuminate e agitate in maniera ridotta per vivere e riprodursi, è lungo solo pochi millimetri, bianco e trasparente, dotato di timidi, piccolissimi tentacoli che estroflette solo quando è alla ricerca di cibo, ma ha la straordinaria, incredibile, fiabesca capacità di costruire uno scheletro calcareo durissimo, prezioso, semplicemente favoloso nell’incanto del suo colore…che è ciò che tutti, incantati, chiamiamo quotidianamente corallo.